sabato 28 agosto 2010

Isha Upanisad: l 'Uno in Tutti





La Isha Upanishad, antica e venerate scrittura indù, breve ed ermetica, è ora accessibile a tutti grazie al commento di Sri Aurobindo, definito il Platone dell’India moderna.( Ed. Sri Aurobindo Ashram, Pondicherry, India). “Shruti” vuol dire “scrittura rivelata”.Veda e Vedanta, sono le fonti perenni della spiritualità indiana. “Nessuno di noi capisce più di un frammento delle Upanishad, scrive Aurobindo. La sola, eterna autorità della Shruti è la Shruti stessa”.


Nel suo commento alla Isha Upanishad Sri Aurobindo, grande mistico indiano, così spiega il monismo ( in occidente molti ritengono la religione indù politeista): “Essendo Egli uno e indivisibile, lo Spirito è sempre Uno in tutti; la molteplicità è un gioco della Sua coscienza cosmica”. Il ripiegarsi e il dispiegarsi dell’Uno nei Molti e dei Molti nell’Uno è quindi la legge dell’eterno ricorrere dei Cicli cosmici. E questo vedere tutte le esistenze nel Sé e il Sé in tutte le esistenze è la chiave che ci può portare a superare le divisioni e vivere nell’amore e nella solidarietà.


La Isha Upanishad afferma l’Uno senza negare il Molteplice. Essendo Egli uno e indivisibile –spiega Aurobindo- lo Spirito è sempre Uno in tutti. Ogni singolo oggetto dell’ Universo è, in realtà, esso stesso l’intero universo che si presenta in una prospettiva diversa. Il microcosmo è una sola cosa con il macrocosmo.


Il Signore e il Mondo, anche se sembrano distinti, non sono in realtà diversi l’uno dall’altro; i due sono un unico Brahman. E tuttavia… sono uno il contenente e l’altro il contenuto, sono un mondo dentro l’altro, un movimento dentro un altro movimento. L’individuo –secondo la Isha Upanisad - è partecipe della natura dell’universale, e ad esso si ricollega come alla sorgente della sua azione; egli è soggetto alle sue leggi e nello stesso tempo è parte della Natura Cosmica. Dobbiamo considerare il Brahman – dice Aurobindo - come l’unico Sé di tutto, e pertanto rivolgerci ai Molti come forme del divenire dell’unica Esistenza. Ma il sé e il divenire sono entrambi Brahman… Sono tutti reali, il primo di una realtà costituente e comprensiva, gli altri di una realtà derivata e dipendente.

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