lunedì 12 aprile 2010

Il seminario di Vimala Thakar

Vi propongo una sintesi del seminario di Vimala Thakar (1984)

L’atto di vivere deve essere libero da ogni condizionamento mentale o schema. La coscienza è limitata (scelta, accettazione, memorizzazione) ed è un movimento continuo. Quando meditate sedete tranquilli, senza la volontà di rilassarvi, senza azioni mentali, senza voler cambiare. Per superare la sonnolenza durante la meditazione camminate lentamente nella stanza. Se avete sonno, dormite.


Il silenzio è una nuova dimensione di coscienza. Nel silenzio le energie vengono attivate . Non ci sono più né centro né circonferenza. La dimensione senza pensiero e senza spazio attiva energie qualitativamente diverse. Il silenzio, privo di pensieri, privo di attaccamenti del sé e dell’io, non è un’esperienza dell’ego, è una dimensione di coscienza.


La sofferenza è la continuità nel pensiero dell’evento negativo. Durante una conferenza di Krisnamurti un uomo seduto in sala si alzò e disse:”Tu parli di sofferenza. Intanto io sto morendo di cancro.” Krisnamurti rispose:”Tu non stai morendo di cancro. Stai in piedi. Siediti”.


Impara ad abitare con il dolore fisico senza cercare dagli altri pietà e comprensione e senza cadere nella depressione. Il dolore fisico non si può evitare ma quello psicologico sì. Se si crea una sofferenza psicologica si complica tutto. Non permettiamo al dolore fisico di entrare nella nostra mente. Così l’energia vitale del nostro corpo saprà autogovernarsi. La mente deve essere libera dalle tracce della memoria. Essere presenti in ogni momento. Guardare senza diventare parte dell’esperienza.


Se una persona mi ferisce mi porto dietro questa sofferenza e ad ognuno che incontro chiedo conforto e solidarietà. Più si è sensibili più si è vulnerabili. In un giorno potremmo essere feriti decine di volte. La memoria del dolore rende la vita un inferno. La meditazione ci aiuta a interrompere la sofferenza psicologica.


Dopo la morte il pensiero non muore. Le vibrazioni del pensiero si muovono nell’etere e vengono attratte da persone che hanno lo stesso feeling (futuro padre e futura madre) e ci si reincarna. Il pensiero è la coscienza del sè. Deve essere o completato o trasceso. Dopo la morte la vibrazione del pensiero non muta.


Il silenzio è un modo di vivere. La conoscenza di sé elimina la paura. Affrontare la realtà attraversare il dolore. L’esplorazione della verità porta dei cambiamenti metabolici. La paura è resistenza al mistero della vita. Quando entriamo nel silenzio entriamo nel mistero dell’Universo.


Percepiamo i fatti per quello che sono e viviamoli. Sia che siano piacevoli o spiacevoli, che ci portino dolore o gioia o successo. Non è importante. La qualità nell’atto di vivere è importante. La paura è una reazione dell’ego. Quando vi afferra date più spazio al corpo, ai suoi processi vitali, e poi riaffrontatela di nuovo. Il movimento, l’energia del pensare è una forza tremenda. Imparate ad osservare la rabbia, i desideri sessuali ecc. senza condannare, né voler cambiare. Quando li osserviamo senza giudicare, senza voler cambiare, questo aumenta la forza dell’attenzione. Ricordate questi tre concetti:


Vivere nell’eterno presente

Abitare la Verità, vivere nella Verità

La speranza rimanda al domani.


Meditazione, totale libertà, senza condizionamento, totale libertà dall’ego . La meditazione non è una fuga dalla realtà, né serve per avere sensazioni trascendenti. La meditazione è un’avventura di un cambiamento psichico, di una rivoluzione, e si può usare a vantaggio di tutte le razze umane, per cambiare i rapporti umani. Si può lasciare il cristianesimo per il buddhismo, ma se si sostituiscono schemi nuovi con quelli vecchi, si ha un’illusione di freschezza. Quando ci si sposta da un’ autorità all’ altra non si ricerca la libertà. La libertà è una ricerca personale.


Meditazione: totale abbandono dell’ego, completo rilassamento del sé. L’esplorazione della meditazione non richiede l’autorità di nessuno. No alle gerarchie anche spirituali. Nella vita spirituale ci deve essere un rapporto senza sfruttamento. Non bisogna stare alla ricerca di un guru. Iniziare l’avventura interiore, vivere la verità. L’incontro tra maestro e discepolo è un incontro tra due esseri sullo stesso piano. Lo sbocciare della comprensione è un evento. Il maestro è una persona che trascende l’ ego, il sé, con cui possiamo avere una comunicazione. La crisi del nostro tempo è nel centro della coscienza, della psiche.


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