domenica 19 settembre 2010

Swami Sharananda Giri: perle di saggezza


Il proselitismo

Durante uno dei nostri incontri Swami Sharananda Giri affrontò il tema del proselitismo.“Non bisogna fare proseliti.-disse- L’SRF non ha bisogno di propaganda. I devoti vengono da Dio e dal Guru. L’emozione e l’entusiasmo portano a fare proseliti. E’ sbagliato. Non imporre niente a nessuno, tanto meno una scelta spirituale. Vivere con discrezione la propria via. Non c’è bisogno di mettere altarini ovunque per attrarre l’attenzione. Non si possono obbligare parenti e amici a seguire la propria strada.”


E’ facile cambiare il proprio stile di vita amava ripetere Swami Sharananda Giri. ”Distogli la mente dal mondo e mettila in Dio. “ Pick up your mind from the world e put it in God”. E’ così semplice. “It is so simple”. Corretta azione e meditazione. Bastano queste due cose per realizzarsi.



La cultura


Le migliori compagnie non sono umane, sono i libri scritti da grandi anime, ma non c’è bisogno di leggersi la vita di tutti i santi, basta seguire gli insegnamenti di Yogananda, disse un giorno Swami Sharananda Giri. Ma non basta leggerli, bisogna “sperimentare” in prima persona quello che c’è scritto. Allora, la fede si sviluppa e cresce.


Ursula,una delle ospiti dell’ashram, chiese se c’era differenza tra il monaco rinunciante e la vita spirituale di un laico. Swamji rispose di no:”Dipende da quanto progredisci nella vita spirituale- spiegò- Yogananda era un rinunciante, ma Rajarsi Janakananda era uno che viveva nel mondo.”


E per semplificare meglio il concetto Swamij ci parlò di una donna con 13 figli, sempre attiva, sempre generosa e devota. Nonostante tutte le incombenze familiari, tutti i giorni faceva due chilometri a piedi per pregare il suo guru. Una grande anima, eppure non era una monaca, concluse.


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