domenica 19 settembre 2010

I musicisti di Brema

Durante uno dei miei soggiorni nell’ashram (Yss-Srf) di Dwarahat, in India, Ursula, una ragazza tedesca anche lei devota di Yogananda, ci raccontò la favola dei musicisti di Brema, dei Fratelli Grimm. Una favola che non conoscevo. Ecco la storia.



Un povero asinello vecchio, bistrattato da tutti, cacciato dal padrone s’incammina sulla strada per Brema. Pensa: voglio fare il musicista. Voglio cambiare la mia vita. Sulla strada incontra un cane che ha i suoi stessi problemi. Il padrone non lo vuole più perché troppo vecchio e incapace di seguirlo a caccia. L’asino dice al cane:”Vieni con me a Brema. Diventeremo musicisti.” Dopo un tratto di strada incontrano un gatto, anche lui vecchio e spelacchiato, che si unisce alla compagnia. E lungo la strada vedono un gallo che si lamenta su un trespolo: “Ahimè!, mi vogliono cucinare. Sono disperato.” “Unisciti a noi, andiamo a Brema a fare i musicisti. Vedrai che cambierà la nostra vita”, dicono gli altri.


L’asino, il cane, il gatto e il gallo s’incamminano per raggiungere Brema ma strada facendo sopraggiunge la notte. Decidono così di fermarsi ai margini della foresta e proseguire il giorno dopo. Asino e cane si sdraiano sotto un albero, il gatto su un ramo e il gallo in cima all’albero. Dalla posizione più alta il gallo rivela ai suoi compagni: “Vedo una luce, è una casa. Andiamo in quella direzione. Passeremo almeno la notte al coperto”. I quattro animali si muovono e arrivano nei pressi della casa. L’asino si avvicina ad una finestra, il cane sale sull’asino, il gatto sul cane e il gallo sul gatto. ( A Brema esiste una statua che li rappresenta in questa posizione). Il gallo sbircia dentro e vede alcuni uomini che stanno mangiando cose deliziose, mentre loro hanno una gran fame. Riferisce ai compagni quanto ha visto e tutti insieme decidono di fare un concertino. Chissà -pensano- se piacerà agli abitanti della casa forse ci daranno qualcosa da mangiare. Così cominciano a cantare: Io io, Bau bau, Miao miao, Chicchirichì.


L’ improvviso trambusto spaventa invece gli uomini che fuggono fuori gridando:”Aiuto, i fantasmi.!” Ne approfittano gli animali che entrano e mangiano tutto quello che trovano sulla tavola. Alla fine del lauto pasto si sistemano per la notte. Asino e gatto davanti al camino, il cane davanti alla porta e il gallo sul trespolo esterno.


Uno degli uomini ( era una combriccola di ladri) decide di tornare indietro per verificare se dentro la casa ci siano realmente i fantasmi. Quando entra si avvicina al fuoco, vede due puntini rossi (sono gli occhi del gatto), li tocca e il gatto lo graffia dappertutto. Scappa così verso la porta e il cane gli morde i polpacci, oltrepassa la porta e il gallo canta chicchirichì ma lui capisce :”Vattene via, vattene via”.

Il ladro spaventatissimo torna dai suoi compari e racconta che la casa è infestata davvero dai fantasmi, così i briganti decidono di abbandonarla e di non tornarci mai più. Da allora i quattro animali vissero felici e contenti e ogni tanto si divertivano a fare un concertino.


Quale è la morale della favola ? Forse che la creatività e la determinazione aiutano a superare tutte le difficoltà, anche la vecchiaia e la solitudine.

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