sabato 11 settembre 2010

Nel nome di Dio si giustifica un massacro

Tra i bagagli di Mohammed Atta, considerato il capo degli attentatori delle Twin Towers, c’era una delirante lettera di cinque pagine. Egli parla continuamente di Dio e termina il suo scritto così:”Non c’è altro Dio che Dio. Non c’è nessun Dio che sia il Dio del trono più alto, non c’è altro Dio che Dio, il Dio della terra e del cielo. Non c’è altro Dio che Dio e io sono un peccatore. Siamo di Dio e a Dio torniamo”. Come si può compiere un gesto così orrendo, che ha provocato la morte di migliaia di persone, in nome di Dio.?


Mohammed Atta all’inizio della sua lettera scrive: “Nel nome di Dio, il più misericordioso, il più compassionevole. Nel nome di Dio, di me stesso e della mia famiglia. Ti prego, Dio perdona tutti i miei peccati e concedimi di glorificarti in ogni modo possibile. Ricorda la battaglia del profeta contro gli infedeli, quando cominciò a costruire lo stato islamico”. E’ proprio alla vita di Maometto — che è stato anche un grande guerriero, e come ogni condottiero dietro di sé ha lasciato migliaia di morti — che sembrano ispirarsi i terroristi nella loro guerra “santa” contro l’occidente.


Gesù, il Bhudda, queste due grandi figure mistiche che tutti amano, non hanno mai predicato la violenza, sono stati nella loro vita coerenti con quanto dicevano. Hanno insegnato agli uomini del loro tempo il valore dell’amore, della fratellanza, della compassione, del rispetto, della tolleranza, mentre ritroviamo nella biografia di Maometto un periodo storico nel quale lui vive combattendo, conquistando città, razziando, uccidendo.


I fondamentalisti giustificano le loro azioni violente parlando di guerra santa, la guerra contro gli infedeli, come facevano un tempo i crociati. L’eterna lotta tra il bene e il male. Porgere l’altra guancia? Questa può essere soltanto una scelta individuale. Quando è una nazione intera ad essere minacciata, quando sono in pericolo la libertà e la convivenza civile, si deve assistere impotenti? E’ possibile giustificare la decisione dell’ ex presidente Bush di bombardare l’Afghanistan e l’Iraq? A distanza di tanti anni possiamo dire che quella fu una scelta infausta che ha portato dolore e morte a migliaia di americani e a centinaia di migliaia di cittadini innocenti di quei paesi.

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