martedì 9 novembre 2010

Una sola cosa con l’Assoluto


Vorrei commentare questo passo della Bhagavad Gita: “Per colui che vede me dappertutto e vede tutto in me, non mi perde mai di vista, né io mai lo perderò di vista”. In pratica noi siamo una sola cosa con il divino che è in noi e diventiamo una sola cosa con l’energia cosmica, con l’Assoluto. Paramahansa Yogananda nel suo commento a questo versetto scrive: “Lo yoghi progredito percepisce la sua anima come un’onda nell’oceano della Coscienza Cosmica. Ma lo yoghi completamente liberato contempla la sua anima–onda come una manifestazione dell’Oceano Cosmico. Così uno yoghi non direbbe mai, ‘Io sono Dio’, poiché egli sa che Dio può esistere senza la sua anima; ma, se vuole, può dire: “Dio è diventato me stesso”. Ma se noi siamo già parte di Dio. Se scopriamo in noi stessi il Dio cosmico, nel momento in cui lo realizziamo non diventiamo parte di questa entità divina?


Krishna, in un altro versetto, dice ad Arjuna: “Colui il cui Sé ha raggiunto l’armonia dello Yoga pensa il Sé in tutti gli esseri e tutti gli esseri nel Sé, dappertutto egli vede nello stesso modo”. Significa ogni essere vivente, ogni essere senziente è un altro te stesso, ma anche un fiore, una foglia, un insetto è espressione dello Spirito universale. L’intera manifestazione è espressione dello Spirito cosmico. Se noi siamo in Dio e Dio è in noi, ogni altro essere umano è una parte di noi. E quindi non c’è separazione.


Mi chiedo perché le varie religioni non insegnino questo concetto così elementare e così importante, non insegnino soprattutto la tolleranza. Quanto sangue sarebbe stato risparmiato, quante guerre di religione evitate! Anche la Chiesa cattolica continua a sostenere, sia pure in modo più velato di un tempo, la propria supremazia rispetto alle altre religioni. Il Cristo è l’unico Figlio di Dio, incarnato sulla terra per redimerci. E per chi non ha raggiunto questa certezza? Lo Yoga, che significa letteralmente unione, esprime un concetto basilare della filosofia indù: unione con Dio e con tutti gli altri esseri viventi. E dove c’è unione c’è amore. Soltanto dove c’è divisione può esserci disprezzo, rivalità, odio, violenza.

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