sabato 13 marzo 2010

l'esperienza di Henri Le Saux

L’esperienza di Henri Le Saux

Nel libro “Alle sorgenti del Gange, pellegrinaggio spirituale” il monaco benedettino Henri Le Saux parla del suo cammino spirituale, così angoscioso, così conflittuale. In India lo chiamavano swami Abhishiktananda. Henri Le Saux veniva dalla Bretagna mentre Jules Monchanin, anche lui monaco benedettino, veniva da Lione. Insieme hanno fondato un ashram nel sud dell’India , “Shantivanam” , un esperimento molto singolare nella chiesa cattolica.

Henri Le Saux voleva cercare Dio su due sentieri paralleli, quello cristiano e quello indù. Fece un lungo pellegrinaggio, durato tre mesi, fino alle sorgenti del Gange, a Gangotri, e, vestito di arancione, celebrava l’Eucarestia in una caverna. Credo di aver capito, leggendo il libro, che è soltanto in punto di morte, o poco prima di morire, che è riuscito - non a fare confluire le due religioni o le due scelte - ma a superarle entrambe. La sua storia è affascinante. È il tipo di ricerca spirituale che mi è più vicina, fatta di dubbi e di disperazione, senza consolazioni. Il suo è stato un cammino straziante, sia pure con grandi illuminazioni. Nel suo diario parla continuamente di angoscia e di sofferenza. Questo ci fa capire che, anche per i grandi, il rapporto con Dio non è senza contraddizioni e dolore. E che se non si è chiamati è difficile raggiungere l’Illuminazione. Henri Le Saux scrive: “ Nessuno infatti può mai salire al vertice della grazia e pervenire alla sua sorgente se la stessa grazia non l’ha predisposto.”


Nessun commento:

Posta un commento