lunedì 15 marzo 2010

Incontro con Thich Naht Hanh


Incontro con Thich Naht Hanh

Siddharta seduto in meditazione che viene tentato. Questa immagine del film di Bertolucci esprime forse l'essenza del Buddhismo. Rimanere imperturbabili, calmi, sereni, consapevoli qualunque cosa accada intorno a noi. E in una società frenetica, violenta, tesa al successo e al denaro come la nostra, la serenità, la felicità fatta di piccole cose sono un bene così prezioso e raro che molti occidentali, si rivolgono alla pratica del buddhismo e della meditazione per ritrovare quella pace perduta. Cosa mancava, infatti, a un attore come Richard Gere, se non la serenità interiore? Da molti anni l'ha trovata accanto al Dalai Lama, capo spirituale in esilio dei tibetani, diventando un suo fedele devoto. E cosa porta un cattolico a fare una scelta così diversa dalla propria tradizione culturale?

Una delle personalità più famose del buddhismo zen é il maestro vietnamita Thich Nhat Hanh. In Francia ha fondato un monastero vicino a Bordeaux meta di molti occidentali in cerca della felicità. Scrittore , poeta, fautore del buddhismo impegnato. Durante la guerra in Vietnam lavorò per la riconciliazione tra il Nord e il Sud . Creò " i piccoli corpi di pace", gruppi di laici e monaci che si recavano a ricostruire i villaggi devastati dalla guerra. Per questa sua opera nel 1967 Martin Luther King lo candidò al Nobel per la pace. Il successo dell'insegnamento di Thich Nhat Hanh sta nella sua semplicità e immediatezza; tanto che anche i bambini possono capirlo.

Lo abbiamo incontrato in uno dei suoi seminari romani.


Quale é allora il segreto della felicità?


"La felicità é possibile quando si impara a coltivare la comprensione e il senso di umanità. Non sono certo fama, ricchezza, potere e sesso, a darci la felicità. Perché quelli che hanno raggiunto tutto questo non sembrano affatto felici."


Come può un occidentale immerso nella vita frenetica di tutti i giorni praticare la meditazione?


"Molti pensano che la meditazione sia soltanto statica. Si può meditare anche camminando, bevendo un tè, cucinando. Nel contesto buddhista meditare significa vivere nel presente, qui ed ora. Per esempio, quando guidi l'auto e ti devi fermare perché il semaforo é rosso , invece di arrabbiarti o essere impaziente, inspira ed espira lentamente rilassandoti. La vita é disponibile solo nel momento presente, mentre noi abbiamo la tendenza a correre verso il futuro o a guardare al passato. La felicità é possibile quando si impara a coltivare la comprensione e il senso di umanità. "


Perché nel mondo c’ é tanta violenza?


“Il vero nemico dell'uomo non é l'altro uomo, ma la rabbia, l'odio che é dentro di noi. Per questo é importante la meditazione, importante lavorare su di noi. Anche quando c'é guerra in famiglia, l'ascolto consapevole e l'amore possono far superare ogni difficoltà. Non é necessario rinnegare la propria tradizione o la propria religione per seguire la meditazione zen. Mantenete ogni cosa, introducetevi soltanto la consapevolezza, la gioia, la pace.”


Thich Naht Hanh sarà a Napoli dal 26 al 28 marzo 2010 per un ciclo di incontri e conferenze.

1 commento:

  1. Vedo sempre piú chiaramente come siamo spesso attratti verso gli insegnamenti che dobbiamo ricevere su questo palco della vita in maniera sottile ed inaspettata...

    leggendo questo articolo, "temo" che dovró d'ora in poi comportarmi diversamente davanti ad un semaforo...

    e cosí anche il saggio Thich Naht Hanh ha portato qualcosa di positivo alla mia evoluzione.

    grazie di cuore.
    gianni

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