mercoledì 2 maggio 2012

Perché Medjugorje


18/4/2012



E’ il giorno del pellegrinaggio, è uscito finalmente il sole. Prima di incamminarci sulle colline di Medjugorje, ci riuniamo nella sala da pranzo della casa albergo di Mjriana. La giovane mamma, per cui siamo qui riuniti , racconta la sua esperienza di vita. Troppo straziante per poterne parlare, anche se uno dei frati francescani, che accompagna la comitiva, spesso, anche durante la Messa, svela segreti del suo calvario. Serena, con un sorriso dolcissimo, lei  è pronta ad accogliere la volontà divina, qualunque essa sia. Per lei aver riunito così tante persone diverse  è già stata una grazia. 
Ma la sua mamma prega  in modo commovente:“Madonna, se non puoi guarirla, lasciala tra noi ancora per un po’, tu puoi averla per l’eternità”.

Accanto alla giovane mamma il suo compagno di vita e il suo piccolo di dieci mesi, bellissimo, che appena sente suonare e cantare i canti religiosi agita manine e piedini nell’intento di dirigere il concerto. Il marito interviene ogni tanto, si commuove, mentre lei sembra distaccata, come se i suoi occhi guardassero già altri mondi.

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