martedì 25 gennaio 2011

Le istituzioni religiose

La società cambia con il tempo e con il tempo dovrebbe cambiare in parte anche la Chiesa cattolica. Non si può continuare a imporre ai fedeli dogmi, regole e restrizioni che andavano bene duemila anni fa o mille anni fa. La vera libertà è quella al di fuori di ogni istituzione; è quando si segue la propria coscienza. L’etica è legata alla libertà interiore. L’istituzione è sempre restrittiva e costrittiva. Le Chiese si sono sporcate con il potere temporale e ora non vogliono rinunciare a questo potere sulle anime. Rudolf Steiner, giustamente, considera le Chiese e le religioni come relitti del passato. È soltanto quando si attenua la coscienza che nascono le religioni. L’umanità è stata condotta per mano per millenni, ora può camminare da sola. Le Chiese oggi possono essere un ostacolo all’evoluzione dell’uomo.



Se il contatto è tra il proprio cuore e il cuore di Dio, a cosa serve l’istituzione? Preti e monaci devono sottostare alle regole del loro ordine. Quando si è costretti a seguire un’istituzione, delle gerarchie, dei dogmi, pur dilaniati dai dubbi, non si è liberi. Ci si sente liberi quando si può seguire interamente e solamente la propria coscienza: la saggezza intuitiva che nasce dalla meditazione, dal contatto diretto dell’anima con Dio. Quanti preti o monaci sono stati ridotti allo stato laicale, perché venti anni fa avevano previsto quello che poi la Chiesa ha modificato oggi? La Chiesa li ha espulsi perché non obbedivano rigidamente alle regole.


Il potere maschile domina la società e le istituzioni religiose, ma le lotte femminili hanno messo in discussione questa supremazia, almeno in occidente. San Paolo scriveva: “La donna impari in silenzio con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo, piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo”. Quale moderna società occidentale può accettare una simile autoritaria e sessista disposizione! Per fortuna, in altre comunità religiose si è già arrivati a ordinare le donne- sacerdotesse. Nell’antichità erano proprio le donne a occuparsi del culto e dei templi.


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