martedì 15 ottobre 2013

Krya Yoga Ceremony (Los Angeles)



E’ sempre un’esperienza intensa, commovente, profonda, la cerimonia del Krya Yoga. Venti anni fa, qui a Los Angeles, durante la cerimonia, ho pianto per tutto il tempo, pregavo per una persona a me molto cara:  sul suo orizzonte incombevano nuvole nere.  Questa volta sono serena, grata al Guru per essere qui. Riconoscente per la sua benedizione. Mi commuovo al canto “Roses Roses”. Succede ogni volta.  Mi  cadono addosso tanti petali di rose: una pioggia  profumata dai colori diversi. Ne raccolgo parecchi, li porterò con me come ricordo di un evento speciale.

Un giorno una suora incontra un uomo che le chiede:”Come mai è così radiosa?” Lei risponde: “L’amore per Dio e la meditazione”. L’uomo replica: “Dio non esiste. Se avessi tempo le farei cambiare idea”. “Se io avessi tempo le farei cambiare idea- replica la suora- mi dispiace , ho un appuntamento.”

La felicità interiore che viene da una profonda meditazione si riflette sul volto. Il sorriso è contagioso. Paramahansa  Yogananda diceva: mettetevi davanti allo specchio e provate a sorridere. La felicità durevole è quella legata alla pace interiore. Tutto il resto dà soltanto un appagamento momentaneo e superficiale.


Una storia divertente ascoltata durante la Convocation. In un orfanotrofio  molti bambini sono in fila  davanti a un tavolo. C’è un cesto di mele e un cartello con un messaggio minaccioso: “Prendine una sola. Dio ti guarda!” Alla fine del tavolo c’è un altro cesto con tanti dolcetti. Un bambino chiede al suo compagno : “Quanti ne posso prendere? L’ altro risponde: “Quanti ne vuoi, tanto Dio è impegnato a guardare le mele”.




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