venerdì 17 maggio 2013

Kumbh Mela e religione




Il bagno rituale nel luogo della confluenza (Sangam) del Gange con lo Yamuna e il fiume mistico Sraswati, secondo le scritture vediche, libera il devoto dal ciclo di nascita e morte. Ma, per i  fedeli, partecipare al Kumbh mela è anche un’occasione unica per approfondire gli insegnamenti religiosi.




In questo importante raduno, che si rinnova ogni dodici anni e ogni sei anni nelle quattro città sante, il devoto ha l’opportunità di incontrare monaci, sannyasi, sadhu, che vivono  in luoghi lontani nei loro ashram oppure isolati sulle montagne dell’Himalaya.



 La leggenda del nettare dell’ immortalità, l’amritha, che sta all’origine della festa religiosa, può essere interpretata oggi come  l’occasione per ottenere  il nettare della conoscenza, attraverso i profondi insegnamenti spirituali di saggi e sadhu.


Durante il periodo Kumbh Mela, infatti, i pellegrini possono ascoltare le parole dei monaci sannyasi, collegati a Shankarâcharya, fondatore dell’advaïta-vedanta, che vivono negli  ashram, oppure avvicinare i tanti sadhu che meditano nelle grotte dell’Himalaya. Il Kumbh Mela è l’unica occasione che li vede insieme, nello stesso luogo, per circa due mesi.
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 L' immensa area del Kumbh Mela era divisa in 15 settori. Il fiume che scende dall'alto è Il Gange, a sinistra c'è lo Yamuna. La punta rossa che si incunea tra i due è il Sangam.

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