18/4/2012
E’ il
giorno del pellegrinaggio, è uscito finalmente il sole. Prima di incamminarci
sulle colline di Medjugorje, ci riuniamo nella sala da pranzo della casa
albergo di Mjriana. La giovane mamma, per cui siamo qui riuniti , racconta la
sua esperienza di vita. Troppo straziante per poterne parlare, anche se uno dei
frati francescani, che accompagna la comitiva, spesso, anche durante la Messa,
svela segreti del suo calvario. Serena, con un sorriso dolcissimo, lei è pronta ad accogliere la volontà
divina, qualunque essa sia. Per lei aver riunito così tante persone
diverse è già stata una grazia.
Ma
la sua mamma prega in modo
commovente:“Madonna, se non puoi guarirla, lasciala tra noi ancora per un po’,
tu puoi averla per l’eternità”.
Accanto
alla giovane mamma il suo compagno di vita e il suo piccolo di dieci mesi,
bellissimo, che appena sente suonare e cantare i canti religiosi agita manine e
piedini nell’intento di dirigere il concerto. Il marito interviene ogni tanto,
si commuove, mentre lei sembra distaccata, come se i suoi occhi guardassero già
altri mondi.
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