E’ il
giorno della partenza. Piove a dirotto, fa freddo. Bisogna percorrere al
contrario il cammino da Medjugorje
a Mostar e prendere l’aereo per tornare a Roma. Il paesaggio è povero, le case
dimesse. Le buste di plastica, i rifiuti agli angoli delle strade, come da noi.
L’autista guida l’autobus con una
sola mano, con l’altra ha l’orecchio incollato al cellulare! Il problema è che
gran parte del percorso è formato da tornanti di montagna e vedo dal finestrino
il bus sfiorare il precipizio. L’aereoporto è piccolo, sembra di essere tornata
in India, i controlli lunghi, non c’è nessun mezzo per arrivare all’aereo, così
adulti e bambini sotto la pioggia di corsa a piccoli gruppi per raggiungere
l’aereo e salire sulla scaletta. Tutti hanno più volte ripetuto: “Nulla sarà
più come prima”. E’ vero, ognuno torna cambiato, sono ridimensionati i nostri
piccoli problemi quotidiani, si fa un serrato esame di coscienza. Cosa si
chiede ora alla vita? Per chi crede la fede è rinvigorita.
Le mie
impressioni? Le ho sintetizzate nella lettera che ho scritto ai genitori e
nelle poche righe dedicate a lei. Dopo una rigida educazione religiosa ricevuta
dalle suore fino alla maturità - considerati gli scandali che hanno segnato per secoli la Chiesa
fino ai giorni nostri - il mio forte bisogno di spiritualità si è rivolto
altrove, al misticismo orientale,
a due filosofie: yoga e buddhismo, nate
nel segno dell’unione, della pace e della compassione. Sono troppo
ribelle per sposare in pieno un’altra “chiesa”. La mia scelta è fatta di
solitudine, silenzio e meditazione. Sono ormai allenata nelle prime due, ho ancora difficoltà nella terza.
Il cammino spirituale è difficilissimo e nonostante io abbia avuto negli anni
dei “segni”, delle epifanie, mi
sento ancora all’’inizio del percorso. Avrei potuto fare di più- sono sicura- ma le contingenze reali: lavoro, responsabilità, continui problemi di salute,
hanno sempre messo in difficoltà
la mia volontà, che ogni tanto cede alla stanchezza.
Con il
passare degli anni si è rafforzata in me la convinzione che - come ha detto il
gesuita, Padre Mariano Ballester, durante un ritiro spirituale - nel tremila esisterà una sola
religione. Quando gli uomini avranno smesso di ammazzarsi in nome di Dio. Alla
base, tutte le principali religioni hanno gli stessi principi etici. L’uomo, nel tempo e in luoghi diversi, ha dato
un nome diverso a Dio e non posso credere che un essere umano buono e giusto,
che vive con bontà e verità il suo cammino su questa terra debbe finire all’
Inferno perché non conosce il
cattolicesimo e non va a Messa. Non credo al Dio irato e vendicativo del
Vecchio Testamento, credo al Dio misericordioso e buono di cui parla il Cristo
Gesù.
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