Il proselitismo
Durante uno dei nostri incontri Swami Sharananda Giri affrontò il tema del proselitismo.“Non bisogna fare proseliti.-disse- L’SRF non ha bisogno di propaganda. I devoti vengono da Dio e dal Guru. L’emozione e l’entusiasmo portano a fare proseliti. E’ sbagliato. Non imporre niente a nessuno, tanto meno una scelta spirituale. Vivere con discrezione la propria via. Non c’è bisogno di mettere altarini ovunque per attrarre l’attenzione. Non si possono obbligare parenti e amici a seguire la propria strada.”
E’ facile cambiare il proprio stile di vita amava ripetere Swami Sharananda Giri. ”Distogli la mente dal mondo e mettila in Dio. “ Pick up your mind from the world e put it in God”. E’ così semplice. “It is so simple”. Corretta azione e meditazione. Bastano queste due cose per realizzarsi.
La cultura
Ursula,una delle ospiti dell’ashram, chiese se c’era differenza tra il monaco rinunciante e la vita spirituale di un laico. Swamji rispose di no:”Dipende da quanto progredisci nella vita spirituale- spiegò- Yogananda era un rinunciante, ma Rajarsi Janakananda era uno che viveva nel mondo.”
E per semplificare meglio il concetto Swamij ci parlò di una donna con 13 figli, sempre attiva, sempre generosa e devota. Nonostante tutte le incombenze familiari, tutti i giorni faceva due chilometri a piedi per pregare il suo guru. Una grande anima, eppure non era una monaca, concluse.
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