lunedì 20 settembre 2010

Swami Sharananda Giri:il lavoro

Il lavoro, qualunque esso sia, (in casa o fuori) è un dovere. Il lavoro deve essere fatto come un servizio senza attaccamento al denaro, al successo. Non deve essere visto come una punizione. In questo caso diventa pesante. Questa è la risposta di Swami Sharananda Giri a una delle ragazze tedesche, ospiti dell’ashram, che si lamentava di perdere troppo tempo a cucinare e a badare ai bambini e, di conseguenza, di non avere tempo sufficiente per meditare. I lavori domestici non devono essere visti come un lavoro faticoso e inutile.(devo pulire casa, devo cucinare, non posso meditare). Qualunque cosa si fa , si fa per Dio. Pulire la propria casa, come se dovesse arrivare un ospite importante. E’ Dio che ci visita nella nostra casa, nel nostro cuore.


Disciplinare se stessi creando una routine e seguirla scrupolosamente, perché se si rompe una volta si può rompere sempre, ripeteva Swamji. Nel lavoro bisogna essere onesti, non esiste un piccolo reato o un grande reato, esiste soltanto il reato.


Pianificare la propria vita. Scegliere uno scopo, studiare attentamente tutto ciò che può aiutarci a raggiungere l’obiettivo, con discriminazione, e poi camminare per la retta via.


Mai diventare negativi. E’ la coscienza che fa da tramite con Dio.


Un giorno Swami mi fece andare in cucina per vedere come si preparano le chapati, il tipico pane indiano senza lievito. Ripeteva :”Cucinare da soli il cibo è importante”. Ecco la ricetta per le Chapati: farina + acqua. Dopo aver amalgamato i due ingredienti trasformarli in una palla, lasciarla riposare per mezz’ora, dividerla, stendere le varie chapati, ripassarle nella farina e cuocerle su una piastra bollente.

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