La notte prima della partenza da Dwarahat feci un sogno.
Sto salutando Swamj Sharananda Giri. ( E’ sicuramente uno Swami, non ricordo se fosse proprio lui). Mi inchino per baciargli i piedi in segno di rispetto e di saluto, come si usa fare in India, e mi metto a piangere. Devo partire. Lui rialza la mia testa, pone affettuosamente le mani sul mio capo , sulle spalle e dice:”Perchè piangi. Asciuga le tue lacrime. Il tuo cattivo karma sta per finire”. Mi alzo in piedi e mi saluta baciandomi sulla guancia. La cosa mi lascia stupita e felice . Ci sono altre persone. Mi sveglio.
Raccontai il sogno a Swamij. Per la prima volta non commentò e cambiò argomento. Era preoccupato per la mia partenza. (Il taxi che avevo prenotato per il ritorno arrivò con un’ora di ritardo, avevo un volo prenotato a Delhi) . Swamji prima di salutarmi mi disse: “Quando vieni il prossimo anno, scrivi prima. Sii calma!”
Ma non ci sarà un altro viaggio per Dwarahat . Non incontrerò più Swami Sharananda Giri. L’anno successivo, per problemi di salute, non riuscii a partire e Swamji quello stesso anno morì.
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