domenica 4 luglio 2010

L'eros di Gesù


Nei Vangeli non c’è nessuna indiscrezione sul lato affettivo, sessuale della vita di Cristo, eppure una personalità così carica come la sua, di amore e trasporto per tutti, non può non aver amato anche in senso umano. Questo non vuol dire necessariamente che abbia avuto rapporti sessuali, anche se, a mio avviso, non avrebbe cambiato il senso della sua missione. Un passo del Vangelo sembra indicare che Cristo avesse dei fratelli, anche se il termine usato in aramaico può avere significati diversi come fratello, cugino, genero, zio. Gesù era così puro, così divino, che forse non aveva bisogno di un rapporto fisico per entrare in unione con un’altra persona. Il rapporto si realizzava su un piano diverso. La Chiesa cattolica insegnava, e insegna tuttora, che il sesso è sporco, e il corpo umano va fustigato, purificato, mortificato.


La sessualità è sempre stata controllata dalla Chiesa, che decide con chi, come, dove, quando e perché va vissuta. Di fatto, soltanto Freud e Jung hanno aiutato i poveri cattolici a risollevarsi dai terribili sensi di colpa, dalle nevrosi, dalle frustrazioni legate alla sessualità. E non si capisce perché, visto che i primi padri della Chiesa avevano una famiglia e i Papi, per un certo periodo storico, hanno avuto amanti e figli. E san Paolo nella sua lettera a Timoteo scrive: “E parlando del Vescovo, che sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento, ma benevolo, non litigioso, non egoista, sappia dirigere bene la propria famiglia, abbia figli sottomessi con ogni dignità. Perché se uno non sa dirigere la propria famiglia come potrà aver cura della Chiesa di Dio?”.


Allora se san Paolo parla in questi termini, lui, che era ben più vicino al Cristo della Chiesa attuale, che cosa è successo nel corso dei secoli per modificare questa posizione? Quando è stata cambiata questa regola che concedeva anche al clero di avere famiglia? La Chiesa è diventata sessuofoba nell’Ottocento, anche se i primi mutamenti sono apparsi alla fine del cinquecento.



Nella sua Autobiografia Yogananda non parla mai dei suoi problemi affettivi, sessuali o erotici. Le persone molto avanzate spiritualmente dovrebbero essere in sintonia con Dio, quindi non avrebbe più senso continuare a inseguire i piccoli piaceri terreni, come se un adulto continuasse a giocare con il secchiello e la sabbia anche se, in questo caso, non ci vedrei nulla di male. Si sublima l’energia per scopi più elevati. La sublimazione non è una tirannia interiore. Imparare a controllare la propria energia ed utilizzarla per scopi spirituali non mi sembra un fatto negativo. La tecnica del Kriya Yoga, insegnata da Yogananda, aiuta a risvegliare la kundalini e a far risalire l’energia lungo la colonna vertebrale, dal muladhara chakra al Loto dei mille petali.

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