Una epifania, così potrei definirla, risale al mio primo viaggio in Kashmir, nel 1982. Soffrivo moltissimo perché avevo due lutti da digerire: la morte di mio padre e la fine di un rapporto intenso, coinvolgente, il più importante della mia vita. Avevo un dolore lacerante al cuore, spaventoso. Mi svegliavo la notte con le lacrime agli occhi, con il cuscino bagnato perché, o sognavo mio padre o sognavo il mio ex. E ogni volta c’erano sempre mille difficoltà che rendevano i contatti difficili, impossibili. E io mi disperavo perché li vedevo scomparire tra la folla e non potevo più avvicinarli e dire loro ciò che mi era rimasto congelato nel cuore.
Mio padre era stato sempre molto severo con me, privo di affettività per un eccesso di pudore o per un malinteso senso di virilità. Soltanto poco tempo prima di morire si era ristabilito un rapporto affettuoso e così la sua scomparsa mi aveva lasciato un vuoto incolmabile, avevo perso quello che non avevo mai avuto e che avevo intravisto come possibilità. L’uomo che ho amato più di me stessa, alla fine avevo deciso di lasciarlo perché il rapporto era diventato per me troppo doloroso, distruttivo. Ne andava della mia vita. Qualche anno dopo, per altri motivi, si ripresentò la stessa condizione di sofferenza atroce, ma in quel caso ebbi la fortuna di incontrare Giovanni Paolo II, che mi fece il miracolo di togliermi il dolore al cuore.
Ero a Srinagar, dormivo in una house boat, stavo facendo, come tutte le sere, un sogno doloroso, quando mi svegliai improvvisamente. Ai piedi del mio letto c’era una figura luminosa, un ovale di pura luce, non aveva sembianze umane. Ma per quei pochi eterni istanti, che è rimasta lì davanti a me, ai piedi del letto, ho sentito una tale pace, una tale gioia, il mio cuore era diventato improvvisamente leggero. Poi questa figura luminosa si è spostata a sinistra, dove c’erano il muro e la porta, ed è scomparsa dalla mia vista. Mi sono subito girata a destra per vedere se la mia compagna di viaggio si fosse accorta di qualcosa, ma lei dormiva. Mi sono riaddormentata e ho ricominciato a piangere.
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