venerdì 30 aprile 2010
Santorini: la visione delle tempeste solari
Nei primi giorni di settembre del 1983 ero in vacanza nell’isola greca di Santorini, un’isola vulcanica bella e affascinante. Ero in vacanza con una amica. Dopo molte difficoltà eravamo riuscite a trovare una casa in affitto vicino al mare. L’edificio era ancora in costruzione, mancava il tetto. Una scala portava su una specie di terrazzo che probabilmente sarebbe diventato l’anno successivo un altro appartamento da affittare.
Un giorno decisi di andare nella parte alta della città, forse per compere o per sbrigare formalità per il ritorno. Il sole non era allo zenit, erano forse le undici del mattino o, più probabilmente, le due, tre del pomeriggio. A un certo punto alzai gli occhi e vidi qualcosa che oggi posso definire uno spettacolo incredibile ma che all’epoca mi parve del tutto naturale: il sole era una palla rosso fuoco che galleggiava nel cielo ed emanava vapori gassosi; una corona incandescente circondava l‘astro, attorno alla sua circonferenza apparivano e scomparivano nel magma lingue di fuoco altissime ( quanto la linea che unisce il centro alla periferia), bolle di fuoco si dilatavano e si restringevano. Tutto in un vortice continuo. Uno spettacolo imponente, affascinante. Come se fosse la cosa più normale del mondo, dopo un periodo che non potrei quantificare, da pochi secondi a un minuto, continuai la mia passeggiata.
Non confidai a nessuno questa mia esperienza e non mi chiesi se anche altri turisti avessero ammirato lo stesso fenomeno. Mi sembrava una cosa di poca importanza e il ricordo venne semplicemente rimosso. Dopo molti anni, rivedendo i miei appunti di viaggio, mi sono chiesta perché quella visione non mi avesse danneggiato la vista. E’ possibile guardare a occhi nudi un fenomeno simile? Forse sì, in circostanze speciali, probabilmente uno scienziato saprebbe trovare una spiegazione logica. Le immagini della Nasa, pubblicate nei giorni scorsi sui quotidiani on line, riprese dall’ultimo satellite in orbita, hanno riportato alla luce quell’ esperienza a cui dedicai anche un disegno: il sole di Santorini che vibrava e pulsava come
un cuore in piena attività.
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