Nella chiesa cattolica non esiste la figura del Guru come viene inteso nell’induismo. Un maestro realizzato che ha l’incarico di guidarti nella ricerca spirituale verso Dio. Nel passato c’erano santi con un grande carisma come santa Chiara e san Francesco, considerato dagli indiani lo yoghi d’ Occidente. Alla carenza di vocazioni si aggiunge una carenza di santità. Giovanni Paolo II, durante il suo pontificato, ha beatificato centinaia di persone ma nessuna –secondo alcuni osservatori - aveva la statura spirituale di san Francesco.
Tutti gli esseri umani hanno la possibilità di evolvere spiritualmente, grazie a questa scintilla divina che è in ognuno di noi. Ma, a mio avviso, la vera santità è vivere! Essere santi significa vivere tutti i giorni questa vita, attraversare questo mondo, a volte perverso, diabolico, cattivo, senza esserne travolti, portandosi dietro le ferite fino alla fine.
Un esempio di santità vicina a noi è quella della giornalista americana Dorothy Day. Dorothy era una donna molto coraggiosa, una attiva pacifista, dedicò tutta la sua vita alla non violenza e alla solidarietà per i diseredati. Lottò contro la guerra in Vietnam, contro le tasse ingiuste, fondò a New York una comune nell’East Village, sulla Terza Strada, e nel 1933 un giornale, il Catholic Worker, venduto a 1 centesimo, che lei diresse fino alla sua morte, avvenuta l’11 novembre del 1980, a 83 anni. Il movimento da lei creato (e il giornale che ne era l’espressione), coniugava il forte impegno politico con le battaglie in difesa degli emarginati. Dorothy, espressione del pacifismo cattolico americano, fu controllata per tutta la sua vita dall’FBI e finì più volte in carcere. Le case del Catholic Worker, ora più di cento, sparse in tutto il mondo, offrono rifugio agli ultimi della terra. Dorothy si può considerare una Madre Teresa laica. La prima casa storica di St. Joseph, che fu anche la prima mensa dei poveri, fu chiusa dal sindaco Giuliani con l’intenzione di “ripulire “ la città.
L’arcivescovo di New York, il cardinale John O’Connor, affermò alcuni anni fa in un’omelia che gli sarebbe piaciuto vedere la santificazione di Dorothy Day. La sua causa di canonizzazione fu proposta nel 1983, osteggiata da molti cattolici conservatori per i “peccati” commessi da Dorothy prima della sua conversione al cattolicesimo, come la sessualità prematrimoniale e un aborto. Nonostante questo, Giovanni Paolo II, nel 2000, concesse all’arcidiocesi di New York di aprire la causa di canonizzazione conferendo a Dorothy Day il titolo di “serva di Dio”.
Bisogna però ricordare che la stessa Dorothy un giorno disse: “Quando cominciano a chiamarti santa vuol dire che non ti prendono più sul serio”.
Molto interessante questo blog su Dorothy Day... non ne sapevo nulla a parte il nome che comunque é abbastanza famoso.
RispondiEliminaConoscere la vita e le imprese di chi ha lasciato un'impronta viva su questa terra é sempre importante, soprattutto in questa epoca di grande mediocritá.
Grazie
gianni