Tramandati in un primo tempo attraverso la tradizione orale, i poemi di Meera furono trascritti successivamente. Centinaia di poesie, espressione della pura bhakti (devozione). Ne proponiamo alcune.
Vieni, Amato Signore
Concedimi il tuo darshan
Lontano da te
Non posso più vivere.
Come un loto senz'acqua,
Come una notte senza luna,
Sono io la tua diletta
Senza di Te, o Signore.
Io vivo del ricordo del tuo Nome.
Il mondo mi deride, o Signore dalla carnagione celeste, [Krishna ]
A causa del mio amore per te.
Alcuni mi chiamano pazza.
Altri pensano che ho portato tutta la mia famiglia alla rovina.
Alcuni dicono che io sono come il profumo dell'incenso,
Assorta nel Nome dell'Amato.
Affilata è la lama della mia devozione
Sì da recidere il cappio della morte.
O Signore di Mira tu innalzi le montagne.
Tu mi affoghi nell'oceano del tuo Nome.
In fondo al mio cuore il tuo Nome ha trovato riposo.
Per il tuo amore, o Unica Bellezza,
Sono costretta a sopportare le calunnie del mondo.
Alcuni mi lodano perché ti amo,
Altri dicono che ho infamato il nome reale che porto.
Oh! sono ebbra del nettare del tuo Nome,
Incurante degli insulti degli stolti.
Seguire il sentiero della devozione è come
Camminare a piedi nudi sulla lama di un rasoio.
Eppure ci cammino volentieri.
Poiché, dice Meera, beato è colui
Che si è tuffato nell'oceano di nettare del Suo Nome.
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