martedì 21 aprile 2015

Brother Sevananda (unità tra le religioni)







 Brother Sevananda, durante la prima conferenza, ha posto l’accento sull’importanza dell’unità tra tutte le religioni. E’ necessaria l’unione di tutti gli uomini perchè in ognuno di noi c’è la scintilla divina. Prima di scegliere qualsiasi fede dobbiamo metterci in contatto con l’Universo e fare l’esperienza diretta di Dio.

Parahamansa Yogananda diceva “ Non predico la fortuna, ma vi dico come migliorare la fortuna”. Consigliava di non imitare tutte le usanze americane ma di prendere il meglio delle abitudini dell’Est e dell’Ovest. Dobbiamo equilibrare la vita occidentale con quella orientale. Nei secoli abbiamo fatto molti progressi scientifici ma non sono sufficienti per raggiungere la felicità. E’ possibile conquistare il mondo ma, nello stesso tempo, perdere l’anima e la salute.  Materia e spirito sono facce di un solo universo, di una sola verità.

Durante una delle tante conferenze di Yogananda,  in giro per gli Stati Uniti, un uomo si alzò e disse:” Sono disgustosamente ricco e disgustosamente sano”.  E Yogananda gli chiese: ” Lei è anche disgustosamente felice?”. “No,” rispose l’uomo che divenne, in seguito, suo discepolo.

La coscienza addormentata aspetta di essere risvegliata. SAT CHIT ANANDA vuol dire sempre esistente, sempre cosciente, sempre beatitudine, ovvero l’Anima. Il Krya Yoga può risvegliare l’Anima. La tecnica, insegnata da Yogananda, consente di trovare la pace, la gioia, la felicità; è un metodo sicuro  per riunire l’Anima allo Spirito. Siamo separati da Dio, dobbiamo riunirci a Lui.

Possiamo sperimentare nella nostra vita l’incontro tra scienza e spiritualità, la scienza della religione.

Un monaco della SRF, dopo la morte di Yogananda si era recato alla conferenza di uno noto swami. Lo swami appena lo vide lo salutò e gli chiese: “Cosa fai tu quì? Tu hai già un guru!”. “Il mio guru è morto” rispose il monaco. E il santo replicò: “ Il tuo guru è vivo, sei tu che sei morto”.

Brother Sevananda ha sottolineato quanto sia importante lavorare per la pace, a prescindere dalla religione che si segue. Le diverse religioni hanno preghiere diverse, riti diversi. Diverse abitudini, in piedi o seduti, a capo coperto o scoperto, in silenzio o cantando. Oggi si litiga su queste forme esteriori, dovrebbe essere importante, invece, incontrarsi sulle forme interiori di preghiera, sulle esperienze personali per poter amare e apprezzare gli altri. Ci aiuterebbe molto per affrontare le sfide della vita  e per identificarci sempre più con il vero Sé.

Conosciamo poco la natura divina dell’Anima. “Non c’è gioia che si possa paragonare a questa consapevolezza” diceva Yogananda. Con l’aiuto della meditazione in qualunque difficoltà vi troviate avrete l’intelligenza per comprenderla e la forza per superarla. Dobbiamo tener presente la triplice natura del nostro essere: anima, corpo, mente.

Anche i santi, Gesù compreso, hanno avuto le loro difficoltà. Il potere divino interiore ci porta alla comprensione, all‘amore e alla compassione. Dobbiamo “rimanere imperturbabili in mezzo a mondi in collisione “. Dobbiamo “vivere pienamente la vita invece di farci sopraffare da essa”. Dobbiamo trovare il nostro sentiero.” Come faccio a sapere se funziona?” chiese un uomo a Yogananda. E il Guru rispose:” Intanto metti in pratica le tecniche  per sei mesi, se le pratichi seriamente ti garantisco che migliorerà la tua vita”.

Brother Sevananda ha concluso l’incontro con queste parole: “ Nel mondo ci sono molti sentieri spirituali. Posso dire che dopo 40 anni di pratica, dopo aver seguito gli insegnamenti del Maestro ed aver visto i risultati prodotti su di me, sono convinto che anche per voi il Krya Yoga potrà essere la base per progredire rapidamente sul sentiero spirituale. La meditazione vi mette in sintonia con il potere di creare il pensiero. Se mediterete proverete una felicità più grande di quanto abbiate mai conosciuto.”

ROMA 2015 :Tour monaci SRF


La Self Realization Fellowship (  Fratellanza dell’Autorealizzazione del Sé), è stata fondata da Paramahansa Yogananda nel 1925 a Los Angeles. Oggi la SRF ha più di 500 centri di meditazione in tutto il mondo, è presente in 175 paesi. Yogananda lo aveva previsto durante una sua visita a Roma nel 1935. Disse: la SRF avrà un grande seguito.

Dopo otto anni di assenza i monaci della SRF sono tornati a Roma nel mese di marzo per un ciclo di incontri, conferenze, e per impartire l’iniziazione al Krya Yoga ai nuovi seguaci. Ogni anno i monaci,  in occasione del tour europeo, fanno tappa in una o due città italiane. Il prossimo anno saranno a Milano. Circa 800 persone hanno seguito la conferenza iniziale aperta a tutti poi, ogni giorno, più di 450 persone provenienti da tutta Italia hanno seguito gli incontri che si sono svolti alla Sheraton Golf. Un lungo weekend denso di emozioni. Si sono alternati negli incontri, nei satsanga  e nelle revisioni delle tecniche, l’americano Brother Sevananda, un uomo dal sorriso  mite, l’italiano Brother Sattvananda, un esempio  di semplicità e umiltà, e bramachari Cesar,  dall’aspetto efficiente. Tutti molto affabili e pieni di humor. L’organizzazione dell’evento, seguita dal gruppo romano della SRF,  è stata perfetta. Vorrei condividere ciò che  ho assimilato dagli incontri, nella speranza di non allontanarmi troppo dalla versione originale.