Per raggiungere il
risveglio della kundalini, swami
Satyananda, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, insegnava 17
Kriya dei cento che ha raccolto da diverse scritture antiche. Sono esercizi
difficilissimi che presuppongono una lunga e dura pratica di Hatha Yoga, di pranayama
e ore e ore di meditazione. Paramahansa
Yogananda ha avuto il compito dal suo maestro di portare queste tecniche, in
parte semplificate, agli occidentali. Lo yoga spirituale secondo la Bhagavad
Gita si basa sulla devozione, sulla
costante presenza di Dio, sul servizio all’umanità.
Il maithuna, l’unione tra uomo
e donna, avviene dopo mesi di preparazione e dopo lunghe meditazioni su un mandala
o su uno yantra. Ed è essenziale la non dispersione del seme da
parte dell’uomo. Non è contemplata la parola orgasmo che viene utilizzata, invece, da un tantrico come Rajneesh che usa
spesso nei suoi libri l’espressione “orgasmo cosmico”. Perché allora nei testi sacri di tutte
le maggiori religioni si parla di castità, come della via privilegiata per
raggiungere Dio? La castità è uno dei voti principali sia per i sacerdoti
cattolici che per i
rinuncianti induisti.
Swamj Satyananda (nato nel 1923 in una piccola città vicino ad Almora,
ai piedi dell’Himalaya), seguace di Swami Shivananda, ha fondato nel 1963 la
Bihar School of Yoga. Negli ultimi dieci anni ha vissuto in ritiro
sull’Himalaya. Lo swami insegnava
lo yoga tantrico, che comprende anche il kundalini yoga, il Krya Yoga e il
Mantra Yoga. Si racconta che il giorno della sua morte (il 5 dicembre 2009), a
86 anni, abbia radunato i suoi
allievi annunciando l’ intenzione
di lasciare il corpo. Si è seduto in meditazione ed è morto consapevole, come
tutti i grandi yoghi.
Vorrei condividere gli appunti presi durante la conferenza di Swami
Satyananda nel 1984.(Continua..)
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